Boyle torna al suo cult giovanile e ne ricava un pot pourri di nostalgia tossica.

Contro la spettacolarizzazione della guerra, il film di Ang Lee si focalizza sul dramma del singolo soldato e sulla necessità di tornare a percepire la realtà che lo circonda.

La terza regia di Washington sposa la piena fedeltà al testo, ma cosa resta di un adattamento se si priva lo spettatore di ogni spazio e libertà di movimento?

L'opera prima di finzione di Marcin Koszalka è un ipnotico viaggio nell'oscurità dell'uomo e della Storia

Due registi italiani dirigono un war-movie filoamericano pieno di sentimenti e buoni consigli

M. Night Shyamalan lavora sul corpo della narrazione, mettendo in scena uno sfasamento percettivo multiplo che coinvolge personaggi e spettatore.

Shyamalan firma un nuovo film sull'America e le sue paure, in cui solamente attraverso una dimensione comunitaria è possibile (ri)scoprire il proprio ruolo nel mondo.

Park Chan-wook mette in scena un dramma in costume che non convince, intrappolato nella sua vacua iconofilia.

Il lieto fine è scontato ma l’emozione ha il sopravvento sulla sdolcinatezza

Scorsese parte dalle coordinate storiche del Seicento ma realizza un'autobiografia spirituale, dando forma al suo travaglio interiore di uomo del Novecento.