Dal progetto fallito del Dark Universe nasce uno dei grandi horror di questi anni, magnifico meccanismo di tensione che gioca con lo sguardo e il non-visto ma inchioda al muro i veri mostri del contemporaneo.
Il cult di Nakagawa contamina, senza tradirla, una delle più celebri storie di fantasmi giapponesi con uno sguardo moderno e allucinato, gettando le basi per l'horror nipponico (e non solo) a venire.
Fessenden torna al gotico di Shelley e firma un adattamento brillante del suo Frankenstein, rilettura contemporanea che intreccia le trasformazioni del corpo con il taglia e cuci del cinema e dell'immagine contemporanea.
Zombie torna agli albori del suo cinema e cerca una chiusura alla saga della famiglia Firefly, ma l’operazione ha il retrogusto amaro di un innocuo déjà-vu infarcito di facce già viste, battute già masticate, bossoli già esplosi.