A più di un decennio di distanza da "L'uomo senza sonno", Brad Anderson torna all'horror paranoico e allucinato con un film Netflix risaputo e senza inventiva.
Il regista Sam Levinson si confronta con il teen drama in un film cinico ed eccessivo che dialoga con il presente e getta le basi teoriche per quello che sarà la serie HBO "Euphoria".
Nonostante gli intenti pirotecnici, la commedia horror di Chelsea Stardust è un film totalmente innocuo che non stupisce, né intrattiene come ci si aspetterebbe da un film a base di sesso e satanismo.
Mitzi Peirone, giovane regista italo-americana, esordisce con un horror pastiche che tutto contamina e decostruisce, non privo di fascino ma troppo artificioso per risultare davvero disturbante e allucinato.
Il secondo capitolo dell'adattamento di Andy Muschietti sfoggia interpretazioni magistrali e conferma ancora una volta l'impossibilità di adattare al cinema il capolavoro di Stephen King.
Da uno dei registi più rappresentativi della – ad oggi scarna – produzione horror russa, una ghost story risaputa, ma non priva di suggestioni tematiche e tenuta narrativa.
Un film orgogliosamente ancorato al passato, che sbircia attraverso il buco della serratura della memoria collettiva per raccontare un’avventura analogica di amicizia e vulnerabilità, perennemente in bilico tra nostalgia e colta rielaborazione.
Figlio di un'ibridazione tra generi sempre più presente nel cinema europeo indipendente, il film di Lisa Brühlmann si interroga sui drammi dell'adolescenza attraverso il fantastico.