Zombie torna agli albori del suo cinema e cerca una chiusura alla saga della famiglia Firefly, ma l’operazione ha il retrogusto amaro di un innocuo déjà-vu infarcito di facce già viste, battute già masticate, bossoli già esplosi.
Al suo secondo lungometraggio, l’irlandese O’Malley sceglie la via del gotico classico, puntando più sulla forza delle immagini che sulla geometria dell’intreccio.
A più di un decennio di distanza da "L'uomo senza sonno", Brad Anderson torna all'horror paranoico e allucinato con un film Netflix risaputo e senza inventiva.
Il regista Sam Levinson si confronta con il teen drama in un film cinico ed eccessivo che dialoga con il presente e getta le basi teoriche per quello che sarà la serie HBO "Euphoria".
Nonostante gli intenti pirotecnici, la commedia horror di Chelsea Stardust è un film totalmente innocuo che non stupisce, né intrattiene come ci si aspetterebbe da un film a base di sesso e satanismo.
Mitzi Peirone, giovane regista italo-americana, esordisce con un horror pastiche che tutto contamina e decostruisce, non privo di fascino ma troppo artificioso per risultare davvero disturbante e allucinato.