Approdato su Mubi, The Halt si configura come l’ennesimo, puntuale gesto militante e morale dell’autore filippino, proiettato stavolta in un futuro dominato dal buio della dittatura, e dove il sole è letteralmente scomparso
Nel suo film d'esordio Chloè Zhao guarda già alle Badlands, agli spazi desertificati e morenti che torneranno in The Rider e Nomadland, come luogo in cui riconoscere una casa e verso cui esprimere un moto d’amore.
Cristi Puiu mette in scena I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo di Solov’ëv in un’opera di oltre 200 minuti, dove ai margini delle parole e dell’immagine preme un’incertezza irrisolvibile.
La seconda regia di Petzold inscrive nel realismo e nell’immagine livida della città di Wolfsburg il dramma di un paese che non riesce ancora a definirsi, ed è ancora alla ricerca del proprio Heimat.
Nell’esordio di Jia Zhangke, ci sono già in potenza tutti gli elementi che avrebbero trasformato il suo cinema in una gigantesca chimera, a partire da una dote incredibile nell’utilizzo del sonoro.
Possono delle emozioni in affitto riempire il vuoto di rapporti reali? Herzog suggerisce risposte interessanti, riflettendo sulla possibilità che il "reenactment" possa restituire una percezione di autenticità maggiore di quella che vuole riprodurre.
Distribuito da Netflix, l’esordio della regista cinese Rene Liu è il racconto dolce e malinconico di due giovani che si rituffano nel passato per rivivere i ricordi della loro storia d’amore e ritrovare un più autentico senso di sé.
Vincitore assoluto agli Hong Kong Film Awards, ma oggetto di censura e forti discussioni in Cina, il film di Derek Tsang guarda criticamente alle forme di bullismo radicate nel sistema scolastico cinese, attraverso la lente di un affascinante romance giovanile.
Presentato in concorso a Cannes 2019, l’ultimo film nato dallo sguardo prezioso di Jessica Hausner si serve di un contagio invisibile per giocare a psicanalizzare i demoni della mente umana.