Attraverso un progetto apparentemente più commerciale, Edgar Wright riflette su dinamiche autoriali, iconografiche e spettacolari, cercando l'armonia fra il suo universo interiore e il mondo.
Andrea Arnold, al suo quarto lungometraggio, lascia la madrepatria inglese per disegnare il profilo disilluso e sisifeo di un’America che non sogna più.
Con The War Matt Reeves imposta un viaggio lungo l'immaginario cinematografico americano, volto a garantire un futuro ai corpi iconici che lo hanno animato.
L'esordio di Robin Pront è un'opera più programmatica che bella, in cui tutto è al posto giusto, funziona, ma sa troppo di atto di ribellione verso certo cinema festivaliero belga.
Il Re è nudo! Ovvero l'operazione cinica di un Michael Bay ormai stanco, che inscena una dinamica di disfacimento coesivo a fronte di una narrazione che vorrebbe rimettere in riga la saga.