Progettare, creare arte, creare cinema e sognare diventano un’unica tensione, più forte dell’amore e forse anche della morale; è questa doppia valenza che rende Si alza il vento un vero capolavoro
Niccol realizza un film coraggioso e difficile, come sempre ancorato alla convenzionalità del genere ma capace di guardare ad uno dei temi chiave del mondo contemporaneo.
Wang Xiaoshuai porta al Concorso veneziano un film diviso tra astrazione e didascalismo, un rapporto in cui purtroppo finisce per vincere una struttura a tesi stantia e prevedibile
Il nuovo film di Joe Dante è un’anarchica giostra cinefila capace di passare da tonalità romantiche ad altre horror all’interno di una cornice di irresistibile umorismo
Ivano de Matteo prosegue sulla strada de Gli equilibristi la sua disamina delle relazioni familiari. Qui si prende dei rischi enormi, ma il risultato colpisce
Un film che funziona sulla piccola scala, emoziona, intrattiene e coinvolge come una buona vecchia canzone folk, un classico fatto di pochi e semplici accordi
Barry Levinson e Al Pacino tornano a lavorare assieme, ma il risultato delude le aspettative e conferma la scarsa fortuna dei romanzi di Roth al cinema
Rarefatto e congelato, privo di interesse per le meccaniche di genere, il film di Francesco Munzi si pone al di sopra di esse con un distacco intellettuale che inaridisce la storia e i suoi personaggi
Un racconto di orrore metropolitano in cui la possessione demoniaca intreccia la sua strada con il poliziesco, in un alternarsi di detection e spavento che nell’insieme funziona