Jackie & Ryan

Un film che funziona sulla piccola scala, emoziona, intrattiene e coinvolge come una buona vecchia canzone folk, un classico fatto di pochi e semplici accordi

Buon sangue non mente. Anche quando cambia totalmente veste, per reinventarsi all’interno di un progetto piccolo e indipendente, evidentemente personale. Prodotto, scritto e diretto da Ami Canaan Mann, Jackie & Ryan si svela un gioiello, il primo film in cui finalmente poter respirare nel corso di questo festival l’aria del vero cinema americano, quello da sempre capace di far convivere semplicità e intensità all’insegna del classico.

Jackie & Ryan è una storia d’amore musicale che segue fedelmente i canoni del genere, raccontando di come un incontro cambi la vita di due persone. I protagonisti sono il musicista itinerante Ryan Brenner (Ben Barnes) e Jackie Laurel (Katherine Heigl), ex cantante pop ritornata nella cittadina natia dello Utah dopo una difficile separazione. In una cornice di musica folk e splendide montagne innevate, i due si attirano lentamente a vicenda, riuscendo a trovare l’uno nell’altra la forza per affrontare quella sfida che aspetta entrambi. Per Ryan è tempo ormai di fermarsi e cercare di creare qualcosa di suo, Jackie invece deve racimolare il coraggio per affrontare il prepotente marito newyorkese e i suoi soldi. In mezzo le strade innevate del Nord America, la passione per la musica e la semplicità degli affetti delle persone di tutti i giorni. Non sono certo gli ingredienti per un film innovativo e dirompente, ma Jackie & Ryan non vuole esserlo. Funziona sulla piccola scala, emoziona, intrattiene e coinvolge come una buona vecchia canzone folk, un classico fatto di pochi e semplici accordi.

Rispetto al precedente Texas Killing Field – Le paludi della morte Ami Canaan Mann opta quindi per una sterzata netta, produttivamente ed esteticamente. L’ambiente stesso è totalmente rovesciato, dalle torbide paludi texane alle nevi dello Utah, ma il ruolo e l’importanza del paesaggio restano gli stessi. Ancora una volta la Mann usa l’ambiente per descrivere e incorniciare i suoi protagonisti, ne fa un personaggio capace di raccontare da sé una storia, di dettarne le emozioni e il ritmo. Tutto scorre senza intoppi in Jackie & Ryan, tutti gira come deve e porta ad un film solido, che scambia l’originalità con l’emozione della tradizione senza perderci alcunché. Considerata anche la sua firma alla sceneggiatura, la Mann allora si conferma una regista da tenere strettamente d’occhio, anche e soprattutto quando dimostra di sapersi allontanare con tale leggiadra delicatezza dalle orme paterne.

Autore: Matteo Berardini
Pubblicato il 31/08/2014

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