Villeneuve resuscita la fantascienza più colta e raffinata in un tour de force linguistico che mette in scena la crisi di Babele e il potere che la comunicazione ha nell’agire umano.
Nonostante i rimaneggiamenti Warner inflitti per richiesta del fandom, il film di Ayer riesce a conservare in tutta la sua incoerenza una personalità distinta rispetto agli altri cinecomics
Accolto nell'ira del fandom, il reboot tanto vituperato si rivela una commedia modesta e sottotono, indecisa tra la fedeltà al modello e un timido istinto di rinnovamento.
Yates firma un'arida riproposizione del personaggio, investito del ruolo di supereroe e intrappolato in un tono dark che ne soffoca ogni senso della meraviglia
Ennesimo confronto tra l'umano e il post-umano digitale, ma il blockbuster di Duncan Jones sembra più uno showreel del gioco che un suo adattamento cinematografico
Il film in soggettiva di Naishuller intrattiene per la qualità tecnica (specie dell'azione) e il rapporto fedele con il mondo del videogioco, ma di certo non è un esempio di innovazione e rivoluzione
Messa da parte la dipendenza di Richie, la serie HBO trova finalmente il giusto punto d'incontro tra le sue tante identità, riuscendo a parlare soprattutto di musica