Giocando dentro e fuori l’installazione “Cloverfield”, J.J. Abrams maneggia body horror, buddy film, zombie, war movie e screwball comedy, creando un insieme bizzarro ed esplosivo.
Il cinecomic di Fleischer trasforma il simbionte nemico di Spider Man in protagonista assoluto di una commedia demenziale dalle venature horror, strano ufo che scombina ogni traiettoria e coerenza classica del genere.
La forma del tempo: Valerio Mieli scolpisce il suo secondo film sul turbinio di ricordi e di emozioni dettati dalla memoria. Ne emerge un piccolo gioiello di rara fattura.
A Venezia 75 arriva in concorso un legal drama sul caso di una ragazza indagata per omicidio. Peccato si tratti di un’opera scialba e mediocre che non riesce a stimolare alcuna riflessione
La profezia dell’armadillo di Zerocalcare arriva sul grande schermo senza, tuttavia, riuscire ad eguagliare quella profondità emozionale raggiunta dal fumettista di Rebibbia.
Il documentario di Francesco Zippel costruisce per lo spettatore un racconto incentrato sul cinema di William Friedkin, impreziosito da numerose testimonianze e da ricchi backstage d’archivio.
Con lo sguardo volto alla scuola noir di Gray e Mann, David Oelhoffen dirige un polar denso di sfumature che forniscono ai suoi personaggi tragici un rivolo di speranza prima di precipitarli nel buio.
Il debutto alla regia di Bradley Cooper rinvigorisce un grande classico con la forza della passione e dà vita ad un’insperata magia che fa convivere luci e ombre.