Il primo “spaghetti western vampiresco iraniano” è una notevole prova d’autore che guarda ai vampiri per approdare ad una sincera riflessione sull’incontro tra solitudini.
La massima estensione delle possibilità estetizzanti offerte sinora dal cinema di Nicolas Winding Refn delinea un percorso coerente con quanto già fatto dall'autore e con il suo cinema di riferimento
Dietro la prova muscolare di ogni movimento di macchina, si nasconde l’eterno conflitto che appartiene a tutti coloro che interrogano davvero l’immagine amorosa.
Ennesimo confronto tra l'umano e il post-umano digitale, ma il blockbuster di Duncan Jones sembra più uno showreel del gioco che un suo adattamento cinematografico