Tra grottesco e denuncia politica, Berman mette in scena un attacco frontale nei confronti di un Israele vittima di politiche conservative e militariste.
Berg firma un film conservatore lucidamente celebrativo, poco incline all’approfondimento e all’analisi razionale ma capace di restituire con efficacia l’eroismo di personaggi comuni.
Il film di Parker vorrebbe essere un gesto politico atto a riscrivere la rappresentazione mitica del proprio paese, ma manca del respiro e della forza necessari ad appropriarsi di un immaginario.
La lezione di racconto di Lonergan non si riferisce alla realtà, ma alla letteratura: la sua bilanciata drammaturgia produce un film magnifico che tocca esiti struggenti.
Il film capostipite di ogni riflessione sul mostruoso al cinema, un magistrale saggio in immagini, ancora oggi ineguagliato, sul lato oscuro della natura umana.