Lontano da ogni attrazione per gli aspetti tecnico-narrativi del viaggio nel tempo, il classico della coppia Troisi-Benigni è un sonetto giocoso, un’ode allo spaesamento.
Efficace racconto della relazione schizofrenica fra il corpo femminile e il sesso nella società odierna, interpretato da una protagonista divisa fra due mondi egualmente limitanti.
Kaufman racconta un disturbante viaggio metaforico nel cervello di una mente frantumata in egual misura dal desiderio di rivalsa e da un senso opprimente di fallimento