Una lucida riflessione sullo stato di salute dell’immagine nell’MCU, ma anche, sottotraccia, il riflesso ambiguo di un panorama opprimente, in cui il cinema appare sempre più laboratoriale e sintetizzato dal lato oscuro dell’algoritmo.
La serie Marvel/Disney affronta con coraggio i residui immaginifici dell’America di Trump ma non affonda mai davvero il colpo, insicura, forse, delle potenzialità militanti applicate alla forma Blockbuster.
La prima serie Marvel per Disney+, al di là della straordinaria cura realizzativa, ha paura di allontanarsi dalle convenzioni e risulta più attenta ad allargare il target dell’MCU che ad abbracciare il suo apparente sperimentalismo.
Operazione "larger than life" dalla portata epica enorme, un punto di svolta nella storia del cinema e dell'intrattenimento che porta a compimento 11 anni di narrazione espansa confermando le basi del Marvel Cinematic Universe.
Il cinecomic di Fleischer trasforma il simbionte nemico di Spider Man in protagonista assoluto di una commedia demenziale dalle venature horror, strano ufo che scombina ogni traiettoria e coerenza classica del genere.
Il giovanissimo Ryan Coogler conferma le sue qualità realizzando un blockbuster molto personale e avvincente, capace di guardare alla realtà socio-politica di oggi.
Scheggia impazzita dell'universo cinematografico Marvel, grazie a Taika Waititi il dio asgardiano diventa il baricentro di un'opera a strati sulla confusione tra apparenza e sostanza.
Jon Watts riesce ad innovare restando dentro il canone: Homecoming è il brillante ritorno dell'Uomo Ragno alla Casa delle Idee.
Questo sito rilascia cookie tramite servizi esterni come Google Analytics, Facebook e Twitter.
Continuando la navigazione si accettano le condizioni di utilizzo dei servizi in rispetto della normativa vigente.Maggiori InformazioniChiudi