Apple Tv+ produce il remake della serie anni '80 cercando di riaccendere la meraviglia e il fantastico, ma il nome di Spielberg in produzione non basta.
Steven Spielberg trova nella favola di Dahl i primordi della sua immaginazione, e mentre guarda al mito della Caverna orchestra una lievissima metafora del cinema.
Il neoclassicismo di Spielberg allo stato dell'arte, una profonda riflessione sul Potere inserita all'interno del rapporto tra l'identità di un paese e la sua immagine costitutiva
Favola ingenua sull'amore dopo la morte, che Spielberg rappresenta adoperando tutti gli stilemi più classici di un cinema che vuole coinvolgere, far ridere e commuovere con sentimento
Come il Tardis del Doctor Who, qui la cinepresa di Steven Spielberg è un mezzo di trasporto per muoversi liberamente attraverso i continenti e le epoche, i paesi e le vite precedenti.
Storia di una vendetta senza gloria, attraverso la quale Spielberg riflette sull'impossibilità di mettere a fuoco il Reale. Amaro e pessimista, ma soprattutto stanco della violenza e del sangue.
La sintesi fra il grande narratore americano, che elabora i traumi del nuovo millennio, e il grande cantore del fantastico, che rende l'invasione globale una faccenda personale