La seconda regia di Petzold inscrive nel realismo e nell’immagine livida della città di Wolfsburg il dramma di un paese che non riesce ancora a definirsi, ed è ancora alla ricerca del proprio Heimat.
Un esordio che mette subito in chiaro la personalità forte e matura di Hansen-Løve, la sua capacità di osare in punta di piedi, allestendo un racconto ambizioso che travalica tempi e luoghi.