Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali

Nell'adattare le pagine del bestseller di Riggs Burton ritrova la strada che lo avvicina al suo miglior cinema.

Negli Usa vengono considerati bambini speciali una vasta categoria di casi, dal bambino vivace a quello distratto, da quello con problemi di attenzione a quelli che non riescono ad inserirsi nell’ambiente scolastico con facilità. Così molto spesso un bambino finisce in una scuola speciale con altri bambini speciali. Il costo? Altissimo, sia economicamente che psicologicamente.

I bambini speciali sono anche quelli che Ransom Riggs ha scelto come protagonisti del suo romanzo, che nel 2012 per 45 settimane è rimasto in testa alle classifiche americane. Una schiera di ragazzini con doti straordinarie: chi ha la forza di 10 uomini, chi è più leggero dell’aria, chi proietta i propri sogni sul grande schermo, chi fa crescere le piante e chi riesce ad animare e dare vita a qualsiasi cosa. Bambini che sembrano siano stati inventati dalla fantasia di Riggs per diventare direttamente personaggi in carne e ossa per Tim Burton.

Era dai tempi de Il mistero di Sleepy Hollow e Sweeney Todd che un racconto non rientrava così pienamente nelle corde del regista di Edward mani di forbici. Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali è Burton nella sua essenza, nei suoi sogni più lucubri, nella fantasia più libera e indisciplinata. Come se il mondo del romanzo fosse stato scritto e creato appositamente per soddisfare le esigenze del regista. Il calderone di Burton condito con gli ingredienti di Riggs ha dato vita ad un mondo perfettamente nero e fantastico, ironico e tenebroso. Ci sono tutte le componenti che storicamente hanno caratterizzato e continuano a contraddistinguere il suo cinema.

Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali ha mantenuto, salvo qualche piccolo accorgimento, le atmosfere e la trama del romanzo, lasciando al centro del racconto le avventure di Jacob, interpretato da un Asa Butterfield che, nonostante la giovanissima età, si trova in piena maturazione artistica. E proprio come nel suo Hugo Cabret interpretato nel film di Scorsese, il tempo per Jacob è un elemento malleabile e modificabile, con il quale confrontarsi quotidianamente.

Ogni giorno grazie alla capacità di Miss Peregrine – una bellissima Eva Green, ufficialmente nuova musa di Burton dopo Dark Shadows – i bambini speciali che popolano il suo Istituto rivivono lo stesso giorno, il 3 settembre del 1943, per scappare alle bombe e al massacro della guerra. È la brutalità della guerra che viene schivata per lasciare il posto ad una eterna infanzia, un loop infinito che con una coazione a ripetere sfida le leggi e la logica. Eternamente giovani e forti, questo gruppo di bambini, a metà fra X-Men e gli abitanti dell’isola che non c’è, vivono in un mondo che non esiste, in un tempo mitico, immersi nella ripetizione e condannati all’eterna giovinezza. A prendersi cura di questi ragazzi, come una Famiglia Addams 2.0, ci pensa Miss Peregrine, una moderna Mary Poppins che con modi eleganti e fermi, fumando la sua pipa, ammalia con i suoi grandi occhi verdi.

Nel frattempo sotto il cielo plumbeo del Galles si aggirano strani personaggi, figure minacciose che ricordano i mostri di Jack Skeletron di Nightmare Before Christmas: sono i Vacui, esseri deformi come i Beautiful Mutants che popolano le opere di Mark Mothersbaugh, creature che vanno a caccia di quegli occhi che loro stessi hanno perso, sostituite da sfere bianche, lucide, impressionanti e fastidiose.

Grazie alla penna di Riggs e a quella di Jane Goldman (sceneggiatrice di fiducia di Matthew Vaughn per cui ha adattato tra gli altri Stardust e X-Men - L’inizio) la trama assume immediatamente le caratteristiche di un thriller misterioso, dove la fantasia sconvolge i canoni della realtà. Sebbene nella seconda parte le creature mostruose prendano il sopravvento e la pellicola tutta perda di mordente e fascino, Burton riesce nell’impresa di creare un mondo parallelo fantastico e affascinante, sorprendendo con effetti speciali e con la capacità di ricoprire il racconto di leggerezza e buon’umore, lasciando ad altri le lacrime e i fazzoletti. Tutti i bambini sono importanti per Miss Peregrine, qualsiasi sia la loro specialità; così come il giovane Jacob, che arriva da un’altra terra e da un altro tempo per risolvere il mistero intorno alla morte del nonno. Come in una tradizionale favola è il messaggio che rende il mezzo meraviglioso: siamo tutti dei bambini speciali, basta ricordarselo.

Autore: Shaila Risolo
Pubblicato il 29/12/2016

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