Extraordinary Tales

Raul Garcia, animatore storico della Disney, esordisce alla regia adattando una serie di racconti di Poe.

Il Corvo battibecca con la Statua di una Musa seppellita in un lugubre cimitero anglosassone. Bastano pochi secondi allo spettatore per intuire l’inevitabile tour nei gironi infernali di uno degli autori più citati, omaggiati e divorati nel cinema: Edgar Allan Poe.

Extraordinary Tales è l’opera prima di Raul Garcia, animatore storico della Disney a cavallo di tutti gli anni novanta, impelagato in un’appassionata gestazione di nove anni che nel bene e nel male si fanno sentire. Gli episodi, che riprendono le trame di alcune delle opere più note dell’autore hanno stili ed interpreti sempre diversi. Eterogeneità di montaggio e art design, anche se spesso l’impressione è di trovarsi di fronte ad un prodotto in effetti montato con parti girate distanti nel tempo. Una limitatezza dei film tratti dall’epica di Poe è sempre stata quella di non riuscire ad incanalare le istanze immaginifiche ed inconsce della sua letteratura, e su pellicola spesso le opere dell’autore hanno sfociato nel B-Movie ed in rari casi nel successo. Garcia tenta di far tesoro delle rivisitazioni più note di Corman, di coglierne il gusto di una fotografia evocativa e di essenziali voci teatrali. E così The House of Usher vive dell’impostazione vocale di Christopher Lee, delle sue minuziose e angoscianti descrizioni riguardanti la sepoltura prematura della protagonista femminile. The Tell-Tale Heart è affidata ad una vecchia registrazione di Bela Lugosi lontana del 1947 e montata su uno stile di animazione particolarmente ispirato ma, personalissimo avviso, pochissimo focalizzato sulle atmosfere originali. Sia The House of Usher che The Tell-Tale danno purtroppo l’impressione che i punti forti siano le voci stesse dei narratori, al punto da mettere quasi in secondo piano le immagini di Garcia. Un equilibrio che si instaura solamente con The Pit and The Pendulum, con un Guillermo Del Toro (immenso regista) sottotono e uno stile di animazione ispirato e registicamente dinamico e sinceramente angosciante. The Facts in the Case of M. Valdemar è dimenticabile ma l’episodio conclusivo, The Masque of the Red Death, con tanto di Corman ad interpretare Prospero, funziona alla grande.

Eterogeneità che impedisce il fluire naturale, più i raccordi tra un episodio e l’altro di una debolezza disastrosa fanno perdere la via al film di Garcia, ma che ha avuto la coraggiosa idea di voler spaventare ed inquietare con il cinema di animazione. Insomma, di fare dell’animazione non un genere cinematografico, ma una tecnica. Tenace e coraggioso, viene premiato con una menzione speciale al Future Film Festival 2016, con le seguenti osservazioni: “per la temeraria, tenace avventura registica e produttiva che ha ridato vita con tecniche d’animazione ogni volta diverse e per l’efficace adesione allo spirito dello scrittore, impreziosita da grandi voci dell’aldilà cinematografico, con 5 racconti di E. A. Poe”.

Autore: Diego De Angelis
Pubblicato il 18/05/2016

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