Moonage Daydream

di Brett Morgen

Psichedelico, immersivo e geniale nella rappresentazione: il documentario di Brett Morgen su David Bowie è un'opera anticonvenzionale che restituisce un ritratto picassiano ed eclettico della star scomparsa.

Moonage Daydream - recensione film Morgen

Im an alligator Im a mama-papa coming for you
Im the space invader, Ill be a rock nrollinbitch for you
Keep your mouth shut

Psichedelico, immersivo e geniale nella rappresentazione: Moonage Daydream, il nuovo film di Brett Morgen su David Bowie arriva in sala e schiaffeggia in pieno volto tutti gli ultimi esperimenti da piattaforma di film sui rocker. Presentato a Cannes 2022, il film se ne frega della narrazione convenzionale della vita di quel grande artista che è stato Bowie, prediligendo una linea più frammentaria, composta da sequenze che si trasformano in istantanee di un performer eccezionale, restituendone un ritratto picassiano: non l’immagine di un semplice cantante ma la ricostruzione di un personaggio che ha cambiato costantemente pelle, evolvendosi, catturando e introiettando le trasmutazioni del mondo per poi riformularle nella propria arte.

Morgen, che già aveva sperimentato l’animazione in Kurt Cobain: Montage of Heck, ritorna a far dialogare l’archivio, composto da inediti di prim’ordine (una vera delizia per i fan più sfegatati di Bowie), con sequenze animate, facendo esplodere il sonoro nell'immagine e trasformando il film in un’esperienza visuale e sonora. Il regista si affida a una narrazione non convenzionale, non ci sono infatti le classiche interviste ai parenti del musicista, alle grandi star che ci ricordano quanto Bowie fosse unico: è la trama dell’immagine a riflettere l’unicità del personaggio, i suoi movimenti sul palco, il suo corpo che si staglia nello spazio di una performance, la sua voce, che accompagna i momenti cruciali della sua vita, i cambiamenti della sua anima, gli incontri rivelatori, come quello con Brian Eno.

Bowie è un corpo artistico che attraversa i decenni, cambiando forma e colore, restando fedele a una sua poetica, fottendosene in qualche modo della banalità delle etichette, della necessità del convenzionale, un invasore spaziale: immagini e suoni dell’universo restano attaccati al film e agli occhi dello spettatore, dall’ inizio alla fine. Il film entra con delicatezza anche nelle dinamiche private, nei problemi di Bowie con la figura materna, senza però indugiarvi troppo. C’è la tematica della diversità, dell’uomo che si sente un “mama-papa coming for you” che Morgen sapientemente mette in luce in un tocco mai invadente, attraverso l’immagine stessa del musicista, i suoi costumi definiti “da donna”, i colori, il suo taglio di capelli. I primi piani di Bowie sembrano inquadrati dal regista stesso, in dialogo con quei bellissimi volti di Jane Goodall in Jane. Ugualmente si può tracciare una linea che unisce Moonage Daydream e Montage of Heck, ove la difficile infanzia/adolescenza di Kurt Cobain arriva allo spettatore con una magnifica grazia, volta a compensare la violenza e la brutalità dei fatti reali.

Così Brett Morgen sembra voler dire: chissene frega del classico biopic sulla superstar internazionale, voglio raccontarti la vita di un’artista, di un performer, uno che qualsiasi cosa tocca la trasforma in arte attraverso il suo personalissimo filtro interno, un uomo che sa cantare, suonare, dipingere, scrivere, parlare, recitare, travestirsi, comporre, ma anche lottare e impegnarsi e sudare per ciò che ama: la vita. Love e Life sono le due parole che più sentiamo dalla stessa voice off di Bowie nel film: l’amore per la vita, l’impegno nel renderla unica perché è la sua vita. E questo amore per le pulsazioni vitali e per l’arte non è cosa per tutti, non è cosa per quei “vermi che non sanno amare”, e che spesso si ritrovano insieme. Per fortuna noi altri abbiamo avuto la possibilità di vivere nello stesso tempo di David Bowie che, come sottolineato nel primo verso di Moonage Daydream, non è certo un verme, ma un cazzo di alligatore!

Autore: Brunella De Cola
Pubblicato il 16/09/2022
Germania, USA 2022
Regia: Brett Morgen
Interpreti: David Bowie
Durata: 135 minuti

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