Il tempo per Meyer è un'illusione al pari del cinema: un serbatoio di forme, modelli e figure con cui giocare liberamente.

Il fascino discreto dell'Apocalisse: l'umanismo action di James Cameron (e di Christopher Nolan).

Variazione sul tema del giorno della Marmotta, un nuovo loop temporale per raccontare la crisi esistenziale della generazione Y per cui "tutto ciò che è solido svanisce nell'aria".

Sotto la luce dell'ordinario si nascondono le spire delle tenebre, dell'età adulta e della fine del mondo.

Tony Scott, velocista del tempo cinematografico, in Déjà Vu alla ricerca del tempo reale.

Viaggiare nel tempo per Coppola significa riflettere sul potere immaginifico del cinema.

Rivisto in questi giorni, in piena pandemia e sull'orlo di un secondo lockdown, il gioiello sci-fi di Terry Gilliam sembra rivolgersi a una società, la nostra, chiusa in una temporalità immobile, in un falso movimento destinato a ripiegare l’orizzonte degli eventi su se stesso.

Lontano da ogni attrazione per gli aspetti tecnico-narrativi del viaggio nel tempo, il classico della coppia Troisi-Benigni è un sonetto giocoso, un’ode allo spaesamento.