InHuman Resources

Compito dei più importanti fra gli autori è saper metabolizzare il tempo in cui vivono. Farlo proprio, assumerlo su di sé, comprenderlo, digerirlo. Solo così si può con efficacia svolgere uno fra i più nobili fini dell’artista, consistente nel narrare il presente. Nell’epoca della sua falsificazione mediatica, raccontare la realtà è atto dovuto, necessario e quanto mai urgente. Michele Pastrello con questo suo InHumane Resources compone un affresco a metà strada fra poesia e prosa su cosa sia oggi il presente, su che cosa si fondi, di cosa necessiti, a cosa aspiri e di che tipologie umane si ciba. In un presente ipotetico ma più che plausibile, uomini e donne si uccidono vicendevolmente senza un apparente scopo. Rivoli di umanità affiorano ancora dai capillari esplosi da un nemico che vuole assassinarli. Emergenze di collettività sporgono da foto che rimandano ad amori ora scomparsi. Appelli di solidarietà deflagrano ematomi olivastri di corpi martoriati, di uomini uccisi senza apparente motivo.

Eppure un motivo c’è. Il presente emerge ed esplode con l’avanzare della narrazione calibrata e paziente di Pastrello, consegnandoci brandelli di ciò che rimane di una società post-civile. Ai tempi del racconto si uccide per un posto fisso e lo si fa nella maniera tardo capitalistica, ovvero in maniera spietata, ottimizzando i tempi, i costi e i rischi. Si elimina la concorrenza, non ci si cura neppure degli affetti pur di primeggiare, la competizione da umana è divenuta animalesca, si cercano sempre terreni inesplorati dal capitale per fondare nuovi mercati e quindi nuovi bisogni da esaudire. Ci si de-umanizza, rimuovendo la pietà dal nostro dna e da quello dei nostri concorrenti.

Michele Pastrello firma un’opera civile e militante sul presente che viviamo. La metafora è solo un artificio artistico e, se volgiamo, retorico. Filtrando quei pochi segni posti dal regista, scovare quanto di reale già affolla la nostra società è gioco assai semplice, di cui lo spread, la crisi internazionale, il precariato, la delocalizzazione delle imprese e la messa in discussione dell’Articolo 18 sono solo i più lampanti e vivi esempi. InHumane Resources è dunque punto d’ascolto sulla realtà, riuscito esempio di accordatura fra artisticità e impegno civile.

Per chi fosse interessato all’opera la segnaliamo liberamente visionabile all’indirizzo www.inhumaneresourcesfilm.com.

Autore: Emanuele Protano
Pubblicato il 30/12/2014

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