Il cinema politico di Larraín trova un'altra forma obliqua per mettere in scena il potere, ragionando sul neoliberismo come struttura ritornante, dissimulata nel vuoto delle immagini.
L'esordio di Théo Court è un confronto con l'immagine dell'orrore attraverso la prospettiva di chi ne è stato l'artefice. Una discesa morale nel cuore di tenebra cileno che riflette sullo sguardo per rischiarare le ombre di un passato sanguinoso.