"Cult" e "100 serie tv in pillole" - guide di pop culture

Uno sguardo agli ultimi almanacchi cinefili pubblicati da Movieplayer.it, guide intelligenti e appassionate per scoprire e leggere di cultura pop in modo colloquiale e senza superficialità.

testi movieplayer

«Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi», ancora e ancora. La citazione la conosciamo, è tra le più quotate di David Foster Wallace, ma certe verità sono talmente semplici, lineari, che possiamo ripeterle senza sciuparle, senza snobismi, sono troppo esatte per farsi sporcare. Perché parlare d’amore è parlare di fantasmi e viceversa, e quindi costruire un catalogo di ricordi, di fotogrammi e immagini cult, seriali, virali, è come tessere una costellazione di spettri, un tracciamento di affinità elettive. È questo carattere affettivo l’elemento che più di tutto accomuna Cult – I film che ti hanno cambiato la vita e 100 serie tv in pillole – Stagione 2, due testi editi da Multiplayer.it che in modi diversi raccontano e condividono la passione per le immagini, cinematografiche o seriali che siano. Al centro dei due libri, scritti in concerto dai curatori del sito Movieplayer Luca Liguori, Antonio Cuomo e Giuseppe Grossi, c’è quindi una grande affezione per l’audiovisivo ma soprattutto un profondo rispetto per la cultura pop e le sue possibilità comunicative e mitopoietiche. Per l’appunto, affettive.

Il primo dei due testi ruota attorno al concetto di cult, un’idea di film che differisce dalla classicità applicata alla storia del cinema. Come molti classici il film cult può subire una ricezione sghemba e sfocata al tempo della sua uscita, per rifarsi poi negli anni a venire, ma rispetto alle pietre miliari il cult è quel che film su cui, volente o nolente, si cuce una dimensione emotiva e culturale tale da renderlo oggetto di culto. Secondo gli autori, cult è quel film che «traccia un solco importante nella cultura popolare e quindi, di riflesso, nella vita di tutti noi», un oggetto che attraverso immagini, frasi, personaggi, diventa patrimonio di un immaginario condiviso. Questo senso feticistico di possesso è ben rappresentato dalla vignetta della fumettista Lorenza Di Sepio che apre il volume: una coppia di spettatori su un divano in cui la ragazza sfoglia il volume come un album di figurine, cantilenando «ce l’ho, ce l’ho, mi manca!».
All’interno del testo sono presenti 135 schede che presentano e analizzano i film selezionati attraverso un’introduzione critica e tre piccole rubriche (Cosa ci rimane, Scena cult, Backstage); la curiosità storica si alterna così alla rievocazione mnemonica, mentre collegamenti ipertestuali non scontati ricostruiscono alcune delle tante filiazioni interne all’industria culturale (come il legame diretto che c’è tra Snake Plissken e il Solid Snake del videoludico Metal Gear Solid di Hideo Kojima, o l’influenza del concept di Battle Royale sulle modalità di gioco multiplayer diffuse in tutto il mondo). Non mancano poi letture critiche ricercate (come quella dedicata alla Before trilogy di Richard Linklater) in una raccolta che attraversa continenti, generi e tecniche diverse, dall’animazione nipponica del capolavoro Akira all’umorismo caustico del nostro Amici miei, dall’ultraviolenza autoriale di Arancia meccanica all’immortale bromance poliziesca di Arma letale. Il tutto attraverso una veste grafica squisitamente pop davvero accattivante, capace di valorizzare gli elementi più iconici di ogni film rilanciando quell’affetto per le immagini che evidentemente soggiace a tutta l’operazione.

Sulla scia del precedente, anche la seconda stagione di 100 serie tv in pillole (seguito di un primo testo analogo) si presenta come almanacco collezionistico e guida a titoli da scoprire, riscoprire, ricordare. A comporre la selezione sono show celebri (più o meno vicini a noi, alcuni a tutti gli effetti già cult) ma anche serie meno fortunate, ingiustamente passate sottotraccia e a cui il testo dà la visibilità e lo spazio meritati. Anche qui l’alternanza e la varietà dei gusti è garantita, si passa da anime a serie network generaliste, da miniserie figlie della miglior quality tv a show prodotti e distribuiti dai colossi VOD. Come i più recenti The Mandalorian, The Boys o The Last Dance, tutti analizzati con piglio storico e critico attraverso schede e rubriche ludiche ma efficaci (Episodio memorabile, Effetti collaterali e altre), valorizzate anche qui da una veste grafica brillante, creativa e curata nel minimo dettaglio.

In conclusione, nell’affollato panorama di dizionari dedicati a cinema e tv, i due testi targati Movieplayer trovano un loro spazio in modo intelligente e non banale, configurandosi sì come strumenti utili ma anche come prodotti consapevoli del valore della cultura pop, e dell’importanza di parlarne in modo intelligente, appassionato, attento e comunque colloquiale.

Autore: Matteo Berardini
Pubblicato il 19/11/2020

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