Magistrale esempio di cinema eerie, in cui la riflessione sul potere dell'immagine di risemantizzare lo spazio dialoga con l'esplorazione dolente di un rapporto famigliare costruito sulla necessità di rigenerare la memoria.
Non un sequel di "Shining" ma un film figlio: Flanagan rischia tutto e vola altissimo, allontanandosi da Kubrick (e da King) ma ritornando all’Overlook per chiudere i conti. Esattamente come per i fantasmi delle vite di tutti.