Ancora un cinecomic che gioca con gli sguardi, le prospettive, i punti di vista, le mediazioni, stavolta non solo per raccontare il suo protagonista ma anche per reinsegnare al proprio pubblico "dove guardare" per riavvicinarsi alla meraviglia del superumano. Ma se quello di Gunn, quasi manicheo nella sua scrittura, fosse anche il primo cinecomic dell'era New Literalism?