It’s all true: un fake memoir dal sottobosco del cinema hollywoodiano, un sogno di compensazione in cui si cerca il riscatto di una vita senza perdere di vista certi elementi di crisi del contemporaneo.
Affiancato di nuovo da Scott Z. Burns, Soderbergh prosegue il suo cinema insurrezionalista e mette in piedi una giostra metacinematografica capace di unire in modo esilarante riflessione teorica, impegno liberal e ricostruzione giornalistica.