Il fragore della battaglia

Il primo editoriale del nuovo corso di Point Blank

La teoria ritornerà, come tutte le cose, e se ne riscopriranno i problemi il giorno in cui l’ignoranza sarà giunta al punto che non ne nascerà altro che noia.

Philippe Sollers

Al momento della sua nascita, ormai quasi cinque anni fa, Point Blank non era certo in buona compagnia come oggi. Certo esistevano già alcune realtà storiche, ma la critica cinematografica online era ancora per lo più impantanata in un terreno di pregiudizi e anacronistiche auto-limitazioni. In molti ancora giustificavano una scrittura frettolosa e superficiale, che nulla aveva a che fare con la critica, con le contingenze intrinseche del mezzo. Come se scrivere in rete dovesse per forza di cose comportare un pensiero da comunicazione alimentare di stampo fastfood, veloce e accessibile a tutti in quanto superficiale. Di conseguenza la carta sembrava diventare il recinto per gli animali in via di estinzione, in cui una scrittura più teorica e consapevole pasteggiava in attesa dell’inevitabile fine.

Il rischio principale a quel punto era che dei tanti livelli necessari di scrittura cinematografica (perché anche quella da fastfood lo è), la rete diventasse dominio esclusivo di uno solo di questi. Fortunatamente (o meglio, inevitabilmente) le cose non sono andate esattamente così. Nella rete di oggi si sono ormai moltiplicati gli spazi di scrittura critica figli di quella tradizione culturale nata sulla carta, ma pronta ora ad assumersi le sue responsabilità intellettuali anche in formato digitale. Tale compito però non deve certo concretizzarsi in un mero trasferimento di prassi e prospettive, il medium, lo sappiamo, è il messaggio, e in quanto tale deve interagire strutturalmente nella genesi del suo contenuto. Esercitare una critica nel web significa allora cercare di rintracciare e codificare nuove forme di comunicazione che possano dialogare con la tradizione, passando per un più generale ripensamento del ruolo e della funzione che il critico cinematografico può e deve esercitare in una realtà accelerata e in perenne mutamento come quella attuale. E’ allora in questo complesso panorama che abbiamo deciso ancora più di immergerci, trovando nei nuovi strumenti di un sito rivisto da capo il nostro modo per contribuire a questo cambiamento.

Senza ricorrere agli abusati due, tre, quattro punto zero, il Point Blank che stringete tra le vostre tastiere è semplicemente ciò che abbiamo sempre voluto essere, finalmente realizzato: una rivista online di critica cinematografica a tutti gli effetti. Affermazione forse banale, ma che trova la sua giustificazione nell’accostamento dei primi due termini, le cui conseguenze non sono affatto scontate. Essere online infatti significa giocoforza confrontarsi con l’attualità e i tempi della rete, “stare sul pezzo”. Essere rivista invece significa offrire una serie di scritture ragionate, che richiedono la differita dell’elaborazione intellettuale. Due aspetti opposti che non si escludono a vicenda, ma anzi convivono in una nuova struttura capace di ospitare anteprime quotidiane, rubriche, dossier e copertine dedicate.

Il nuovo corso è già iniziato all’insegna di Abel Ferrara, il cui splendido Pasolini domina la nostra homepage da alcuni giorni per restare lì fino a fine mese, quando un’altra copertina mensile ne prenderà il posto (un indizio: è uno splendido film italiano in uscita in questi giorni..). A quest’andamento mensile, numerico, si affiancano invece le nostre rubriche storiche (I Sotterranei, Serie tv e Retrovisioni), che assieme alla neonata Cose preziose continueranno a scandire la nostra velocità settimanale. In mezzo le immancabili anteprime giornaliere sui film in uscita, assieme ai contributi occasionali offerti dal nuovo Stile libero, uno spazio che nomen omen offrirà l’occasione per tornare su determinati film e temi da prospettive alternative, a volte più ragionate altre puramente istintive. Ad unire la quotidianità del web e l’approfondimento della rivista contribuisce anche la nuova struttura dei Dossier, percorsi monografici dedicati ad autori più o meno recenti di cui ripercorreremo integralmente (o quasi) la carriera cinematografica. Il primo di questi è già in cantiere ed esordirà in conclusione del Festival di Roma. Nome prescelto: Joe Dante!

In conclusione, questi e altri sono gli spazi e le modalità che arricchiranno d’ora in avanti Point Blank, nuove strutture figlie di una volontà che ci sprona da anni a fare del nostro meglio per unire una scrittura critica consapevole agli sconvolgimenti del web. Foucault una volta scrisse, “bisogna udire il fragore della battaglia”. Lui parlava di una battaglia intellettuale da condurre sui banchi delle università, la nostra invece si gioca per ridefinire e migliorare la scrittura in quel mezzo rivoluzionario che è la rete. Ed è a questa battaglia che, nel nostro piccolo, vogliamo contribuire.

Autore: Matteo Berardini
Pubblicato il 15/10/2014

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