Far East 2015 / Brotherhood of Blades

Sequenze d’azione esplosive e personaggi controversi per un wuxia di gran classe che ritrae un paese corrotto e privo di speranza

1627, ultimi anni della dinastia Ming, il paese vive un periodo di prosperità anche se sono diverse le urgenze politiche che limano sempre più velocemente il potere imperiale. La capitale è attraversata dalla paranoia, un clima di terrore alimentato dagli intrighi di palazzo all’interno dei quali ogni uomo è corruttibile e ogni traguardo è alla portata di una mazzetta. In quest’atmosfera decadente opera la Jinyiwei, la polizia segreta imperiale, tra i cui incarichi si possono annoverare di sovente assassinii politici. Uno di questi è rivolto verso l’eunuco Wi Zhongxian, ex eminenza grigia della capitale ed ora presenza scomoda dopo che una congiura è venuta allo scoperto.

Al centro di queste tematiche un trio di fratelli di spade, Shen Lian, Lu Jianxing e Jin Yichuan. I tre si sono giurati reciproca fedeltà e amicizia, operano nella polizia segreta ma non ne condividono la brutalità immorale, tuttavia ciascuno di loro ha un segreto che lo rende vulnerabile al denaro. Questi gli ingredienti di Brotherhood of Blades, il wuxia portato da Lu Yang al Far East Film Festival, un concentrato di azione esplosiva che non rinuncia ad una sceneggiatura complessa e sfaccettata.

Non fosse ambientato nella Cina di fine Seicento Brotherhood of Blades potrebbe passare per un disilluso noir poliziesco. La Pechino rappresentata da Lu Yang del resto è una metropoli notturna costruita sulla corruzione e l’inganno, i suoi abitanti prostitute, ladri, cospiratori, politicanti corrotti e forze dell’ordine usate come assassini privati. In quest’ambiente privo di speranza si muovono come possono i tre protagonisti, tra i pochi ancora dotati di onore nonostante le loro mani non siano certo pulite dal sangue che da anni scorre in città. Tormentati da ossessioni amorose, ambizioni frustrate e crimini di un passato impossibile da cancellare, Shen Lian, Lu Jianxing e Jin Yichuan sono dei classici anti-eroi, privati da anni di un’integrità morale troppo lussuosa per una città come Pechino.

In questo contesto saranno costretti a combattere per cercare di sopravvivere, perché per quanto oscuro e ben scritto Brotherhood of Blades è anche un grandioso film d’azione, nel quale gli scontri tra le vie cittadine assumono una portata epica non indifferente. Anche in tal senso Lu Yang si dimostra assolutamente all’altezza, dimostrando un gran talento nel riuscire ad inserire parentesi di combattimento sfrenato all’interno di una storia che rimane sempre solida e ben costruita. A margine inoltre vale la pena notare come da essa emerga un ritratto politico del potere cinese assai poco lusinghiero, che per quanto guardi al passato non può che entrare in relazione con il presente.

Autore: Matteo Berardini
Pubblicato il 27/04/2015

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