Adaline - L'eterna giovinezza

L'immortalità come mera scusa per una stereotipata storia d'amore

Adaline Brown è bella, elegante, dimostra appena trent’anni ma ha una cultura e un aplomb che suggeriscono una maturità maggiore rispetto al suo volto liscio e senza rughe. Gentile con tutti sul posto di lavoro, dietro un atteggiamento cortese mantiene un riserbo distaccato verso gli altri, e ogni decina di anni sparisce improvvisamente dall’ambiente.. Ciò che i conoscenti che la perdono di vista non sanno però è che Adaline fugge per nascondere il proprio viso: la sua freschezza ostinata malgrado il passare del tempo è la condanna per essere riuscita nel più insperato miracolo, l’eterna giovinezza. Adaline in realtà ha più di cent’anni,ma da almeno ottanta, in seguito a un fantascientifico rimescolamento chimico avvenuto nel suo corpo alla fine degli anni Trenta durante un incidente d’auto, il suo corpo ha cessato di invecchiare. Non è male portare magnificamente la propria età solo finché l’assurdità della situazione non inizia a farsi notare, e quando la donna capisce di rischiare di diventare un fenomeno da baraccone, per proteggere se stessa e la propria figlia - che al contrario comincia a crescere e invecchiare – fugge, vivendo tutto il restante secolo sotto una falsa identità di volta in volta reinventata. L’enorme opportunità che le è stata concessa dal destino è controbilanciata da questa vita da fuggiasca senza un reale futuro: dovendo mentire non può affezionarsi alle persone, e comunque lasciarsi andare all’amore per lei significa legarsi a qualcuno che inesorabilmente prima o poi dovrà morire, mentre Adaline, fortunata/sfortunata eccezione biologica, proseguirà da sola per la sua strada.

Adaline – L’eterna giovinezza riassume brevemente le origini della vicenda di Adaline (Blake Lively) per poi coglierla al giorno d’oggi, mentre conduce un’esistenza secolare fatta di conoscenza e solitudine, illuminata dagli incontri con la figlia novantenne che ormai può passare tranquillamente per sua nonna.

L’incontro fortuito con Ellis, deciso a conquistarla a ogni costo, scalfisce il suo rigido codice di comportamento al punto da farle accettare di passare un weekend con la famiglia di lui: ma non appena oltrepassa la porta di casa, nel vederla l’anziano padre di Ellis, William (Harrison Ford), ha un moto di stupore. La donna che ha dinnanzi a sé è identica a un suo vecchio grande amore: ciò che non sa è che in effetti è proprio lei l’Adaline che quarant’anni prima gli ha spezzato il cuore scomparendo all’improvviso.

Fin qui abbiamo descritto i temi salienti film, basato su un intreccio sentimentale che cerca una propria profondità affidandosi alle questioni sempre interessanti dell’immortalità e del tempo. Quel che incrina drammaticamente l’esito finale è la gestione narrativa del soggetto, che nella forma proposta sembra soltanto l’ennesimo specchietto per le allodole intento a rivendere un prodotto molto meno sofisticato di quel che vorrebbe far credere. L’atmosfera patinata, e la rigida, controllata presenza di Blake Lively - che richiama più il contesto pubblicitario che quello cinematografico - inaridiscono le potenzialità di un personaggio che, lungi dal dimostrare sullo schermo uno spessore caratteriale proporzionato alla sua esperienza, si accontenta di giustificare la propria età con una straordinaria bravura a Trivial Pursuit e un ricco bagaglio di aneddoti.

A parte questa mancanza, Adaline – L’eterna giovinezza offre una storia d’amore adeguatamente idealizzata dove la piattezza degli jnterpreti non nuoce allo scopo principale del film, ovvero la soluzione all’eterna domanda: lui e lei si metteranno insieme? Mettendo da parte le aspettative di una storia leggermente più profonda, rimangono alla fine circa due ore di svago, preziose o inutili che siano.

Autore: Veronica Vituzzi
Pubblicato il 24/04/2015

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