John Patton Ford esordisce con un film che è manifesto generazionale, in cui i canoni del crime si coniugano alla critica sociale mentre un ritmo forsennato amplifica il disagio esistenziale della protagonista.
Cyril Schäublin riprogramma l'immagine prodotta dalla ragione strumentale, liberando il tempo compresso dalle logiche del capitale per restituirlo agli esseri umani.
Bilancio privato e collettivo di una decennale ricerca nel documentario d'inchiesta, Nous inaugura la nuova fase di Alice Diop, definendo la Francia che racconterà
Alice Diop torna di nuovo a casa, nella periferia parigina in cui è cresciuta, per seguire la metamorfosi spiazzante di una vecchia conoscenza e raccontarne il difficile processo di liberazione.
Breve cronaca lucida e onesta sull'amore al maschile, il film di Alice Diop descrive come e quanto le dinamiche distorte della società deformino le relazioni intime
Il primo lungometraggio di Phil Tippett vede la luce dopo trent’anni di progettazione, tra ripensamenti e interruzioni. Un’opera labirinto, respingente e colma di forze contraddittorie, che guarda al cyberpunk come al decadentismo senza trascurare Giger, Cronenberg e Lynch.
Oltre la superficie del biopic sulla cantautrice francese Barbara, Amalric espone il proprio sguardo e dà corpo a una realtà pluridiscorsiva, fatta di reenactment, appropriazioni di corpi e, soprattutto, di ricordi.
Il film di Ryutaro Nakagawa è una emozionante e delicata riflessione sul legame tra natura ed esseri viventi e sull'importanza di guardarsi indietro, attraverso il tema dell'elaborazione del lutto.
Amalric adatta Simenon e trova nelle rifrazioni chiaroscurali della camera azzurra la sua ossessione per il femminino e per la trasposizione in immagine della parola scritta.